la prigione

Descrizione

«Quanti mesi, quanti anni ci vogliono perché un bambino diventi un ragazzo, un ragazzo un uomo|». Ad Alain Poitaud, direttore appena trentaduenne di un settimanale di enorme successo, bastano poche ore per smettere di essere l’uomo che è stato e «diventare un altro». Accade in una piovosa sera di ottobre, allorché, tornando a casa per cambiarsi in vista di una di quelle cene a cui è solito partecipare in compagnia della moglie Jacqueline, giornalista freelance, e della piccola corte da cui è costantemente circondato, trova ad aspettarlo davanti al portone un ispettore della Polizia giudiziaria. Poco dopo, al Quai des Orfèvres, si sentirà dire che Jacqueline ha ucciso la sorella minore, Adrienne, con un colpo di pistola, chiudendosi poi in un mutismo assoluto. I giornali non ci metteranno molto a scoprire che per parecchi anni, con Adrienne, è andato a letto regolarmente, e parleranno di «dramma della gelosia », ma lui, l’uomo cinico, superficiale, il donnaiolo incallito sempre pronto a fare dell’ironia, comincerà a chiedersi qual è il vero motivo di quel gesto. E mentre la polizia conduce la sua indagine, si interrogherà su quella giovane donna accondiscendente e discreta, che ha sposato quasi per gioco, che gli è sempre stata accanto senza chiedere niente, e che, come tutti, ha sempre chiamato
Micetta – ma, soprattutto, si interrogherà su sé stesso.