Descrizione
Gea vive in un condominio sui Navigli di Milano e non oltrepassa mai i confini del suo quartiere. In un mondo che sogna di andare su Marte, lei coltiva con amore il suo “orticello”. Ha ventisette anni e si arrangia come tuttofare. Conserva in casa tutto ciò che prima o poi potrebbe servire. Non crede nei supermercati e nel comprare, ma nel trovare, riciclare e dare nuova vita alle cose. In un mondo che ferisce e dimentica, Gea aggiusta e si prende cura di quel che la circonda per regalargli una seconda opportunità. Ha messo in piedi la sua personale “economia circolare di quartiere” e distribuisce in giro gli oggetti che ripara, ma anche pillole per lo spirito sotto forma di poesie, biglietti, origami con citazioni. Vive sola, ma ha buoni amici: l’ottantenne pseudo-portinaia del palazzo, un pensionato taciturno, l’energica donna che gestisce il bar tavola calda in fondo alla strada, un quattordicenne che sogna di diventare autista di corriera. Nessuno della sua età, perché lei, con la sua età, non ci si ritrova. Così come non si ritrova nel mondo. Forse perché è cresciuta in un posto sperduto, con un padre ossessionato dalle catastrofi che la obbligava a prepararsi sempre al peggio? O perché le manca da morire suo fratello, che sognava di vivere in città ma non è qui con lei? Dove sono finiti tutti quanti? Cominceremo a scoprirlo grazie alla riapertura del Nuovo mondo, una vecchia bottega di rigattiere, appartenuta un tempo alla carismatica e strampalata Dorothy. Quella serranda rossa è rimasta abbassata per più di dieci anni, finché la proprietà è stata rilevata da una società specializzata in speculazioni immobiliari, che vuole sgomberare e vendere al miglior offerente. Ma se non si può aggiustare il passato, si può provare a riparare il futuro. Sarà questa la missione di Gea, la sua ragione di vita o forse proprio l’occasione per trovarla, una vita: salvare il negozio a ogni costo. Perché tutto ciò che salviamo finisce a sua volta per salvare noi.
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