l’era dell’acquario

Tempi strani, quelli in cui viviamo. Tempi in cui una ragazza, nel tentativo di sfuggire a un passato ingombrante, prima si sceglie un nom de plume severo come Chloe Luscher e poi prova a nascondersi mettendosi in bella vista sui social, quasi una versione contemporanea e disinibita della lettera rubata di Edgar Allan Poe. Temi in cui una ragazza come lei – senza capacità particolari, se si esclude una bellezza quasi sovrumana e una prodigiosa, nonché sospetta, immunità all’invecchiamento – può diventare nel giro di pochi anni vergognosamente ricca e altrettanto famosa vendendo $lmati espliciti su OnlyFans a torme di muni$ci ammiratori. Ma per quanto ogni epoca abbia le sue peculiarità e speci$che scorciatoie verso il successo, ci sono domande così squisitamente umane da tornare a tormentarci costantemente, come ossessivi ritornelli: cosa ne sarà di noi dopo la morte| Siamo destinati al buio eterno o a una beata, sfavillante vita ultraterrena| Dopo anni di ri$uto e rimozione, è ora giunto per Chloe il momento di riallacciare i rapporti con un fratello e un nipote che ha a lungo trascurato, e soprattutto di scoprire se i racconti che hanno permesso al padre di fare carriera come improvvisato e improbabile guru dell’aldilà fossero il frutto di un’effettiva esperienza di premorte, oppure storie inventate da un ciarlatano per sfuggire all’infamante accusa di uxoricidio. Dif$cile rispondere, forse persino dif$cile capire quale sia la differenza.